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Furono sopratutto tre gli autori che esercitano un'influenza profonda sule idee di razionalizzazione del diritto e i riforma delle istituzioni politiche: Montesquieu, il cui atteggiamento possiamo considerare sostanzialmente di tipo conservatore; Voltaire, il cui atteggiamento conteneva, omunque anche aspetti innovativi; e Rousseau, la cui attività intellettuale costituisce l momento più radicale, innovativo e complesso del fenomeno illuministico.
Charles de Montesquieu (1689-1755), un illuminista aristocratico, era favorevole a una monarchia costituzionale, sul modello di quella inglese. Egli sosteneva che i tre poteri dello Stato, cioè il potere legislativo (di fare le leggi), esecutivo (di applicarle) e giudiziario (di giudicare chi non le rispetta) non devono essere concentrati nelle mani di una sola persona. Per garantire la libertà politica ed evitare che pochi pravalgano su molti, è necessario che i tre poteri restino divisi e indipendenti. Questo principio, detto della separazione dei poteri, è accolto oggi dalle costituzioni di quasi tutti i Paesi. In Italia, ad esempio, il potere legislativo spetta al parlamento, cioè a rappresentanti del popolo liberamente eletti; il potere esecutivo al governo; quello giudiziario alla magistratura, costituita dall'insieme dei giudici.

MONTESQUIEU
Per Jean-Jacques Rousseau, un filosofo di Ginevra, il potere dello Stato, cioè la sovranità, il potere di comandare, appartiene interamente al popolo, che è l'unico sovrano. Il principio della sovranità popolare, sta alla base delle moderne democrazie. Nelle democrazie moderne, come l'Italia, la sovranità popolare viene esercitata indirettamente attraverso i rappresentanti (deputati e senatori che formano il parlamento) scelti dal popolo e prende il nome di democrazia rappresentativa.
Rousseau segna un po’ il tramonto dell’Illuminismo e l’ascesa del Romanticismo.Per gli illuministi, il progresso era buono, era benessere. Rousseau il progresso non è da considerarsi portatore di felicità, di benessere, ma come fonte di corruzione morale.Per Rousseau gli uomini, nati liberi, sono corrotti dalla società che produce ingiustizie a causa della proprietà privata. Quindi ci si allontana dalla natura e l’uomo diventa infelice.
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jean-jacques rousseau

VOLTAIRE (1694-1778), uno dei principali esponenti dell’Illuminismo francese ed europeo in generale, mise in pratica l’idea, tipicamente illuminista, secondo la quale l’attività culturale si deve estendere in tutti gli ambiti e deve avere come finalità la pubblica utilità. Autore di alcuni dei principali lemmi dell’Enciclopedia, convinto sostenitore del progresso scientifico derivante dall’uso della ragione, cosmopolita convinto (e non solo perché costretto tante volte a cambiare stato di residenza inseguito dalle condanne dei Gesuiti); fu consigliere di Federico II di Prussia, autore di scritti narrativi, filosofici, teatrali, di libretti d’opera, di analisi storiche, di aforismi che lo resero famoso in tutti i salotti europei. Se c’è un autore che per definizione incarna lo spirito dell’intellettuale illuminista, è proprio Voltaire. Le sue opere più note sono il racconto Candido (1759, critica ironica dell’ottimismo estremo, che non incita tuttavia al pessimismo, ma si contrappone alla convinzione superficiale di vivere nel migliore dei mondi possibili: l’opera fu scritta, infatti, dopo il devastante terremoto che distrusse Lisbona nel 1755 e il Trattato sulla tolleranza del 1763; tuttavia, le sue opere più scientificamente rilevanti sono Il secolo di Luigi XIV (1759) e La filosofia della storia (1765).Voltaire, non riponeva nel popolo alcuna fiducia ed era disposto ad accettare il governo di un sovrano assoluto, a patto che questi si dimostrasse "illuminato" e si lasciasse guidare non dal capriccio, ma dalla ragione, preoccupandosi dell'efficienza dello stato e del benessere dei sudditi. Molti sovrani europei sembrarono sensibili alle idee illuministe e attuarono nei loro Stati importanti riforme. Il loro sistema di governo prende il nome di dispotismo illuminato.
voltaire

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